Giorno 19. Senggigi (Lombok).

Oggi siamo andati in esplorazione del capo di sud overst verso Desert Point, famoso per le onde da surfisti.
Superato il porto di Lembar ci si è aperto uno straordinario spettacolo di naturale equatoriale, piccole baie deserte con alcune barchette di pescatori adagiate sulla spiaggia.
L’isola ha strade molto scorrevoli, e tutto è ben tenuto. Lo skyline è costellato di moschee coloratissime. L’impressione è che gli abitanti di Lombok se la passino molto meglio dei balinesi. Le case e le strade sono più ordinate e pulite.
Qualche chilometro prima di Desert Point ci siamo fermati in uno dei pochissimi warung che si incontrano per la strada, Sulaeman. Abbiamo conosciuto la famiglia che lo gestisce, davvero persone meravigliose. E quando ci hanno servito la miglior bistecca di barracuda del pianeta, siamo diventati amici per la pelle! Ancora una volta la cucina si è dimostrata il miglior luogo d’incontro fra culture.

A panza strapiena e con svariati doggy-bag del Sulaeman in baule ci siamo rimessi in macchina verso l’estremità della penisola, ma lo sterrato è diventato sempre più impegnativo, e abbiamo dovuto rinunciare visto che abbiamo restituito la disastrosa Daihatsu e abbiamo preso un monovolume Suzuki a forma di microonde.

Tornando a casa abbiamo visto il sole affondare nel cratere nel cratere vulcano di Bali Gunung Angun: da restare a bocca aperta. Arrivati a casa abbiamo scoperto la punizione per aver tentato lo sterrato col microonde a quattro ruote: gomma a terra.

La sera ci ha raggiunto Alberto, amico di Kiki. Lui è circa al quarantesimo giorno di viaggio in solitaria tra Thailandia e Cambogia. Ci ha raccontato del suo viaggio, ci ha fatto vedere le foto della Thailandia. Si vede nei suoi occhi e sul suo viso la fatica del viaggio.

Domani andremo tutti assieme a vedere le cascate alle pendici del Gunung Ranjiani, poi i bambini ed io torneremo a Senggigi, mentre i due intrepidi tenteranno di scalare il vulcano in notturna per vedere all’alba il lago che si è formato nel cratere.