Lasciamo di buon ora la nostra ormai amata Fes per dirigerci verso l’aeroporto a prendere la nostra prossima compagna di viaggio… il taxista cerca in ogni modo di rendere il viaggio veloce, troppo veloce. In ogni caso sopravviviamo e recuperiamo una lussuosa Punto che ci porterà in giro nella prossima settimana su e giù per il Marocco.
Prima tappa Ifrane, ridente località fintissima inventata dai francesi negli anni 30 ricreando un pseudo villaggio alpino fatto di casette tutte uguali con rossi tetti spioventi. Direi non esattamente nel nostro gusto, fuggiamo piuttosto veloci.
Breve sosta a salutare macachi ciccionissimi (e se lo dico io!!!) in un parco di cedri enormi, la temperatura non aiuta a stare all’aperto e anche da qui scappiamo rapidi, ancora ignari del nostro destino.
Proseguiamo il trasferimento attraverso paesaggi lunari quasi desertici su un un’altipiano oltre i 2000m di quota, circondati dal nulla, passando in mezzo a canyon che ricordano quelli americani e in fondo, ad aspettarci, la vista dell’alto Atlante coperto di neve fresca.
Il vento rende il clima davvero impervio e ci fermiamo pochissimo, stando sicuri in macchina con il riscaldamento ben acceso, sperando che a Midelt si stia meglio…
Ore 21, l’oste estremamente gentile cerca di sopperire ad un freddo barbino poco usuale anche per loro, ma la stufetta a legna può poco.
Ci infiliamo nelle coperte ancora completamente vestiti sperando nel sole domani e che il deserto sia più caldo…
Saluti da Viola che indossa: maglietta maniche corte, maglietta termica, felpa sua, felpone di Silvia e piumino…